Regia di Todd Phillips vedi scheda film
In proporzione al rullo di tamburi lungo oltre un anno e mezzo di battage pubblicitario per l'ultimo "Harry Potter" uscito al cinema, "The hangover", da noi "Una notte da leoni" è il vero grande successo dell'estate americana:senza attori conosciuti, con la regia di Todd Phillips,le cui commedie a radice demenziale hanno comunque sempre totalizzato cifre grandi per la gioia delle case produttrici,il film ha realizzato qualcosa come 265 milioni di dollari solo nelle prime visioni. Da noi,non spintissimo dai distributori,ha fatto un discreto risultato e poco più(ma se si pensa che il fenomeno-"Cavaliere oscuro" qui è andato così così la scorsa estate non c'è da meravigliarsi affatto):quello che rende "Una notte da leoni" particolare rispetto a molte commedie e commediacce un pò sboccate è la struttura,abitualmente legata al thriller.Infatti l'inizio mette i personaggi in una condizione in cui si debba ricomporre i fatti delle ultime ore,oscurati da una nottata brava,volta a festeggiare l'addio al celibato del quarto componente del gruppetto in gita di piacere a Las Vegas,che va incontro a diversi guai prima che le cose si siano risolte. Sbracato meno del previsto,anzi piuttosto corretto in fase di sceneggiatura, "The hangover" assembla un gruppo di protagonisti che include il Belloccio Scafato(Cooper),l'Imbranato Pignolo(Helms),e il Corpulento Mezzo Matto(Califianakis):a parte la sequela di incidenti e incresciosi imprevisti a cui vanno incontro,sorprende la sostanziale passività dei tre nella jungla di soldi,luci e vizi di Las Vegas. Anche troppo violenta come commedia, "Una notte da leoni" si traduce in una vaga solidarietà maschile dinanzi allo strapotere femminile, fatta salva la spogliarellista dal cuor d'oro Heather Graham.In fondo,se ci si vuole concedere un weekend un pò da puttanieri ogni volta che un amico si sposa,che male che vuoi che ci sia,sembra suggerire ammiccando "Una notte da leoni"?
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