Regia di Todd Phillips vedi scheda film
Il trailer di questa pellicola mi rincorreva già da qualche mese, inducendomi una duplice reazione. Se da una parte avvertivo puzza di commedia americana leggera (genere che detesto, tipo -per intenderci- "La ragazza del mio miglior amico"), però percepivo qualche vago elemento che mi stuzzicava terribilmente. Certo il curriculum del regista (nel quale brillava l'irrilevante "Starsky & Hutch") non costituiva il massimo della garanzia, ma quel frizzantino sapore di "follia on the road" che caratterizzava le immagini del trailer mi ha convinto a superare le residue perplessità. E mi è andata più che bene. Infatti, rispetto alle commediole sceme made in USA basate sul nulla di sciocchissimi equivoci amorosi, qui siamo proprio su un altro pianeta. Ci troviamo di fronte ad un prodotto di puro intrattenimento, ma realizzato, sceneggiato, diretto e recitato coi controfiocchi, sortendo un risultato di una godibilità assoluta. Nel genere commedia americana spensierata, uno dei film più divertenti mai visti. Perchè poi il film possiede come carta vincente anche un versante thriller che, mixato all'umorismo dominante, genera un effetto irresistibile. Effetto che in sala si respira a pieni polmoni, riscontrabile in risate all'unisono e reazioni condivise di totale ilarità. Le scene che mi hanno fatto scompisciare sono talmente tante che non mi pare nemmeno il caso di estrapolarne qui alcune. Solo una per tutte: quella che vede in feroce ed estrema contrapposizione (anche fisica) uno dei protagonisti (in manette, non sto a spiegare il perchè) e un bambino cicciotto dall'aria sadica. Il film è girato da un Todd Phillips in evidente stato di grazia. Riprese perfette. Ottima fotografia. Commento musicale strepitoso. Attori simpaticamente irresistibili che gareggiano in bravura. Insomma, non nego che il tutto possa essere stato scientificamente studiato a tavolino, ma se il risultato sono cento minuti di travolgente action + ironìa + comicità, beh, tanto di cappello. Se uno vuol proprio fare il criticone, ci può individuare parecchi luoghi comuni di una cultura vagamente maschilista e soprattutto molto americana, ebbene sì, il film è immerso fino al midollo in uno sguardo "a stelle e strisce" sull'umanità, ma non mi sembra questa una novità che ci possa sorprendere, ci abbiamo fatto il callo, e comunque l'importante è non travalicare i confini del buon gusto. E in questo senso va detto che il film è delizioso nel suo risvolto allegramente trasgressivo. Mi riferisco ad un aspetto goliardico piuttosto spinto (vedi le immagini che scorrono sui titoli di coda, che hanno fatto quasi crollare la sala dalle risate!) che però non è per niente fastidioso nè offensivo, anzi riesce a trasformare la volgarità in clamorose ondate di simpatia. Il film possiede una capacità davvero non comune di "comunicare" col pubblico, qualità che gli attribuisce fin d'ora le coordinate di potenziale "cult". E questo è dovuto a due fattori facilmente identificabili. Prima di tutto una sceneggiatura (thriller venato di umorismo e disincanto) accattivante come poche altre, una storia che si segue quasi con apprensione, che suggerisce continuamente nuovi elementi, nuovi personaggi e nuovi risvolti, spesso eccentrici e sorprendenti, talvolta ai limiti del nonsense e dell'assurdo, in modo tale che annoiarsi è del tutto impossibile. E poi...un manipolo di attori veramente in forma smagliante. Solo un cenno per l'anziano caratterista Jeffrey Tambor (il padre della sposa), e per la graziosa Heather Graham (la mammina-spogliarellista). Ma i "mostri" sono loro, i tre "bamboccioni" a caccia dell'amico scomparso: Bradley Cooper (volto già notissimo, visto in tante commedie leggere americane), Ed Helms (il dentista, che non rammento invece di aver mai visto prima), ma soprattutto quell'incredibile maschera di talento comico che è Zach Galifianakis (il panzone-barbone). Quest'ultimo in particolare è una rivelazione assoluta, un portento di comicità. Osservatelo con attenzione nei momenti (nella seconda parte del film) in cui appare serio, silenzioso e preoccupato: un volto assolutamente formidabile, un attore di cui sentiremo riparlare molto presto. Io credo che questo film, come tutte le pellicole un pò "speciali", possieda una "magìa": in questo caso è quel "quid" che trasforma una commedia leggera in un film che "ti lascia qualcosa", che non è un'operina inerte, anzi è uno di quei film che ti fanno stare bene (lo so, sono frasi banali, ma credo di avere reso l'idea). Da segnalare poi una chiara citazione cinematografica, quella di "Tre uomini e un bebè": infatti la sceneggiatura prevede una situazione analoga a quella dell'opera citata, con protagonista un poppante così carino e adorabile che vien voglia di coccolarlo, tanto è buffo e irresistibile nelle sue curiose espressioni. La vicenda la riassumo in due righe, anche perchè poi dal trailer si percepisce già tutto. Quattro amici vanno a Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato di uno di loro, ma durante la notte si ubriacano e si drogano, sicchè il mattino seguente si svegliano trovando parecchie cose incomprensibili di cui non riescono a ricostruire i dettagli, e dunque cercano di mettere assieme i vaghi e singolari elementi che si ritrovano per le mani: una tigre affamata (!), una gallina (!!), Mike Tyson (!!!), un gangster cinese odiosissimo, una spogliarellista, un poppante, uno spacciatore imbranato, un'auto della polizia e diverse altre cose. Ma alla fine riusciranno a venirne a capo e, anzi, la loro amicizia ne uscirà ampiamente rafforzata. Concludendo, mi sento di consigliare la visione di questo film. Che troverete in ogni multisala, un pò schiacciato tra il meraviglioso "Coraline" e l'orrendo "Transformers".
Voto: 9 +
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