Regia di Aldo Lado vedi scheda film
C'era una volta la tv di fine anni 70.C'era Modugno,Nanni Loy,Rascel,i Gatti di vicolo Miracoli,c'erano i pomposissimi sceneggiati tv che monopolizzavano le attenzioni di milioni di spettatori.E c'era lo stabilimento RAI di via Teulada che fa da sfondo alla vicenda raccontata in questo lavoro televisivo di Aldo Lado.Un giallo dagli influssi argentiani(parliamo del primo Argento),un classico whodunit in cui la sorpresa è sempre dietro l'angolo.Non nascondo che ho guardato questo non eccelso giallo(anzi come giallo è proprio mediocre) con l'istinto del voyeur(nel senso buono del termine naturalmente)con un occhio alla parte fiction e con uno al dietro le quinte della produzione televisiva,incuriosisto molto più da questo secondo aspetto che dalla storia raccontata da Lado.Anzi lo sfondo dello stabilimento RAI si dimostra molto più che un semplice fondale davanti al quale interagiscono i vari personaggi,assume dimensione di personaggio esso stesso aiutato in questo anche dalla lunga sfilza di star televisive che tuttora affollano i nostri palinsesti.Infatti la cosa più incredibile è che i volti che troviamo oggi sono solo la versione aggiornata(meglio dire invecchiata) di quelli che si affannavano davanti alle telecamere alla fine degli anni 70.Del giallo c'è da dire pochino:è mediocre l'intelaatura,totalmente al di fuori di ogni credibilità il tipo di indagine,il movente dell'assassino e l'assassino stesso.Ma credo che questo film per la tv debba essere custodito gelosamente come documento d'epoca,di un epoca televisiva a cui molti guardano con nostalgia....almeno non c'erano i reality shows....
insomma
inespressiva
il giallo è privo di interesse,interessa molto più la cornice
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