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Made in Italy

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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La recensione su Made in Italy

di maso
6 stelle

Istantanee dall'Italia del boom firmate Nanni Loy su imbeccate sapienti di Scola e Maccari, ne è scaturito un puzzle a tessere indipendenti e non un film a episodi, i film a episodi raccontano delle storie, qui non ci sono solo quelle: un campionario di umori, lineamenti, comportamenti, a volte si fa anche fatica a capire dove sia iniziato un segmento e dove sia terminato se non per la coprtina dei nuclei tematici introdotti dalle disavventure di quattro emigranti diretti in Svezia in aeroplano tra i quali è ben riconoscibile il grande Giampiero Albertini.
I) Usi e costumi ( Vietato fumare)
Noi italiani abbiamo la bella abitudine di voler stare da soli in uno scompartimento da sei quando montiamo in treno, una donna è meglio ladra e pericolosa piuttosto che rapida a sfilarsi le mutande mentre c'è chi è rapido come un cobra a portarsi l'amante a letto quanto a sbolognarla per un impegno inderogabile, falso è invece che gli inglesi ne sanno più di noi in quanto ad opere d'arte: quelli sanno tutti gli indirizzi dove ci si imbriaca facile.
II)Il lavoro (Antare a faticare)
Posto che la parola più brutta del mondo è lavoro e quella più bella è letto vi dirò che calare il gancio può essere utile a fumar sigarette, non sempre presentarsi al colloquio di lavoro lucidato come il cofano di una Rolls te lo fa ottenere, se ti alzi la mattina e tutta la famiglia dorme e torni la sera e tutta la famiglia dorme è meglio che t'ammazzi e dormi per sempre, le multe poi è sempre meglio pagarle.
III)La donna (Solvi Stubing)
Non ci vuol molto a capire che questo è il capitolo che preferisco, vi dirò che i visi degli anni sessanta erano bellissimi immortalati magicamente da gente come Nanni Loy e sapete perchè?
Perchè il butulino non lo avevano inventato ed allora giravano ragazze all natural con il viso di Virna Lisi che sta mejo co m'vecchio coj sordi oggi piuttosto uno giovane e bbono senza na lira domani, una con il sorriso di Catherine Spaak carina come non so che cosa darebbe per esser la figlia di quello al piano attico e invece....., o Sylva Koscina gran bella coscina e gran bella macchina.
La donna però è anche un pericolo al volante, una suora accigliata dal dubbio di una vita penitente, una contadina che sembra un fattore nerboruto che da il seno al suo lattante.
IV)Cittadini stato e chiesa (Altafini)
Sono proprio lo specchio dell'italaino medio: chi se ne fotte se sale lo Spred, chi se ne frega se Monti va a monte, basta che gioca Pirlo e Vucinic è in giornata il resto si può sorvolare, certo che se devi farti fare il certificato di residenza e la burocrazia è quella che fa girare come una trottola il povero Nino Manfredi c'è poco da sorvolare, anzi si e cacare in testa a qualcuno.
V)La famiglia (Tutti bene grazie)
Che vuoi fare se abiti in mezzo alla Sicilia e non hai radio e televisore se non...., la mamma è sempre la mamma pure per l'attempato De Filippo strozzino e taccagno anche a costo di morire illibato, che altro può fare Sordi preso in botta con l'amante da una moglie rientrante se non atteggiarsi da povera vittima e rigirare la frittata sapientemente, mentre per fortuna l'attualità ci mette a disposizione sottopassi e semafori se no comprà er gelato pa a Magnani è n'impresa impossibile come attraversà er Pacifico.
VI)Stoccolma (Lilla Parkkaféet)
Noi italiani siamo proprio come descritti in questo film, molte cose le abbiamo migliorate, altre no ma non c'è dubbio che dove andiamo portiamo l'allegria.

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