Regia di Corneliu Porumboiu vedi scheda film
La cinematografia romena ha prodotto, nell'ultimo decennio, film di ottimo livello, e fatto emergere un «pugno» di registi che si sono imposti, per il loro indiscusso talento, all'attenzione della critica internazionale. Prima con il successo più "sotterraneo", nel 2005, de La morte del signor Lazarescu, di Cristi Puiu, e poi con il trionfo a Cannes nel 2007, di 3 settimane, 3 mesi, 2 giorni, di Mungiu, il cinema romeno, con Politist, Adjectiv di Corneliu Porumboiu può contare su un terzo, assoluto capolavoro.
Cristi, il poliziotto protagonista del film, è incaricato di pedinare un giovane ragazzo sospettato di aver fumato della mariujana. Nonostante l'assenza di prove certe, il poliziotto è costretto dai suoi superiori ad incastrare il ragazzo. Cercherà di disertare gli ordini, ma senza grandi successi.
Il film alterna momenti di vita comune del poliziotto - trattati dal regista con grande umanità e discrezione -, ai pedinamenti per le strade deserte della città. Con una tecnica registica tutta imperniata sui piani lunghi, Politist, Adjective ha, nel lunghissimo piano-sequenza finale, la sua apoteosi stilistica e contettuale. Un'inquadratura, per lo più fissa e dalla durata spasmodica, in cui si trovano a confrontarsi il poliziotto e il suo superiore, in un dialogo dai connotati filosofici sul senso stesso del concetto di «polizia». Elevando in tal modo la detection del film ad una vera e propria indagine linguistica e semantica, tra gli scarti e le pieghe del reale.
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