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Amore & altri crimini

Regia di Stefan Arsenijevic vedi scheda film

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La recensione su Amore & altri crimini

di Peppe Comune
7 stelle

Stanislav (Vuk Kostic) coltiva da che era ragazzino un forte amore per Anica (Anica Dobra), la donna di Sminutin (Fedja Stojanovic), il boss per cui lavora. Tenuto nascosto per tanti anni, questo amore viene rivelato ad Anica proprio il giorno in cui lei ha deciso di scappare per rifarsi una vita altrove. Il film ripercorre proprio questa giornata dove, tra il pizzo da ritirare in giro per il quartiere per conto del boss e altre commissioni personali, Stanislav trova il tempo di far sapere ad Anica il proposito di partire con lei e lo fa con l'ingenuità e la timidezza di chi non osa guardare negli occhi la donna che ha dato un pò di colore alla sua amara esistenza.

 

 

Tra il degrado dei quartieri di Belgrado, terribilmente brutti nella loro assenza di armonia architettonica, si sviluppano le vite dei personaggi di questo bel film di Stefan Arsenijevic, tutte accomunate dal desiderio di riscatto attraverso la riscoperta di vecchi e nuovi amori e tutte vogliose di concedersi momenti di inusitata serenità. Il motivo di "Besame Mucho", sentito a ripetizione e in tutte le salse nel corso di tutto il film, rappresenta la fuga verso un divenire sognato, la spina che tiene sintonizzati i cuori sulle onde lunghe della poesia, la speranza che tra quell'accumulo di cemento l'amore possa vivificare le esistenze di tutti. La storia di Anica e Stanislav è anche il pretesto per dare una occhiata a una Belgrado ancora in ginocchio per i postumi delle guerre balcaniche e che ha appena visto la fine del regime di Milosevic. Una Belgrado in un tempo di profondi cambiamenti dove, insieme agli effetti benefici portati dalla graduale normalizzazione della vita della città e dei suoi cittadini, si intravedono anche quelli indesiderati come lo stato di frustrazione e di alienazione che potrebbe riguardare chi non saprà adeguarsi al nuovo corso. Tutti i personaggi del film vivono nei meandri della criminalità di quartiere e lo Sminutin che è il loro capo e che prende atto che il gioco si sta facendo molto più grande di lui, rappresenta l'amara constatazione che ai piccoli boss di quartiere come lui, socialmente accettati tutto sommato, fosse solo perchè nati e cresciuti nei quartieri di cui sono diventati ras, si sostituirà una criminalità più articolata e sfuggente. Una criminalità che segue l'iter dettato dalla New Economy, che per far quadrare i conti sarà più spietata, con una nuova generazione di scagnozzi nati nel ventre caldo delle guerre fratricide, pronti ad uccidere con naturale disinvoltura. Aspetti questi importanti e tremendamente contingenti che Stefan Arsenijevic tiene a debita distanza dalla necessità di rappresentare l'umana sensazione dell'innamoramento, lasciandoceli intravedere tra le pieghe di una storia raccontata come se l'unica cosa che rimane da fare ai suoi protagonisti è quella di non farsi trovare quando il nuovo metterà radici. Perchè una vita condita dal bel canto e dalla poesia possa finalmente compiersi nel segno dell'amore ritrovato. Bel film per una bella storia, ben raccontata, con tocco leggero, essenziale (che a tratti ricorda il cinema di Kaurismaki) e retta da buone prove d'attore. Quando con pochi soldi si esalta l'intelligenza. 

 

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