Regia di Stefan Arsenijevic vedi scheda film
A Belgrado la giovane Anica (Dobra) progetta di lasciare il suo compagno, un boss della malavita locale con parecchi anni di più, per scappare in Russia. Ma il progetto viene complicato da un'inattesa dichiarazione d'amore, quella di un ragazzo che prende ordini proprio dal compagno di Anica. Le cose, inevitabilmente, si complicano.
Al suo primo lungometraggio, il serbo Stefan Arsenijevic firma un'opera rarefatta, nella quale il grigiore cittadino sembra pervadere anche i personaggi del film, tutti inesorabilmente segnati da un mood dimesso e disincantato. La pellicola assume così i tratti del cinema di Kaurismaki calato in un contesto di sottosviluppo urbano, con un paio di scene intense (a partire da quella in cui la figlia del padrino si sporge in piedi sulla terrazza del palazzone dove abita, provocando inevitabile apprensione) e una monotonia esistenziale che sembra non permettere accesso neppure alla musica, ripetendo ossessivamente e in tutte le salse possibili il tema di Besame mucho.
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