Regia di Bruce Hendricks vedi scheda film
Piccoli divi pop crescono, minorenni e dintorni in America ormai sono un bene rifugio: così la tribù dei Jonas è arrivata ad avere un logo-stemma araldico che imperversa ovunque siano i suoi tre galletti dalle uova d’oro. I fratelli Kevin, Joe e Nick Jonas (22, 20 e 17 anni) sono tre entertainer di razza, sguardo assassino e storia esemplare di castità, eredità della religiosissima famiglia (ma anche Lohan e Spears giuravano purezza), un fenomeno mondiale a crescita, economica e musicale, esponenziale. Non poteva non arrivare un film, autoprodotto e in un inutile e pleonastico 3D. Un brillante esempio di “musicinema” promozionale a stelle e strisce (il regista, Bruce Hendricks, ci è passato già con Hannah Montana-Miley Cyrus) tutto backstage patinati e live californiani con guest star come Demi Lovato e Taylor Swift. Se i primi segnano la pochezza del regista e delle idee drammaturgiche della combriccola con sketch infantili e poco rispetto per i fan, i secondi lasciano stupiti. Per la scenografia pacchiana e per le prodezze acrobatico-tecnologiche, certo, per l’enfasi non spendibile Oltreoceano, ma anche per il loro carisma sul palco e per la cura dei dettagli nelle performance. Bravi e inquietanti.
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