Regia di Luigi Cecinelli vedi scheda film
Il cinema italiano di genere e' praticamente morto e sepolto da anni.
Le case di produzione non investono ed i talenti scarseggiano o sono impossiblitati ad emergere .
Quest'anno pero' sembrava che le cose potessero cambiare , visto che erano ben tre gli horror nostrani in uscita nelle sale: SMILE ,IMAGO MORTIS e questo VISIONS.
Purtroppo pero' nessuno dei tre film e' risultato davvero buono ed anzi nel caso di SMILE e di VISIONS siamo sotto la soglia della mediocrita'.
Se nel primo film si e' tentata una commistione - non riuscita - tra thriller , slasher e ghost movie , in questo debutto di Cecinelli si sposta lo stile verso al classico thriller-horror all'americana con serial killer.
Riconoscendo al regista un certo gusto nelle inquadrature ed una buona mano nella fotografia , ci si rende pero' subito conto - dopo una tutto sommato buona scena d'apertura - che la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti e che i colpi di scena che dovrebbero colpire lo spettatore sono talmente telefonati da irritare.
Il colpevole e' chiaro sin dai primi minuti , la tensione cala sempre piu' col passare dei minuti e nel finale si ha pure l'idea che il tutto sia stato tirato via senza pensarci su due volte.
Un filmetto quindi , che vorrebbe essere visivamente vicino ad una messa in scena quasi hollywoodiana , ma che invece risulta fortemente compromesso da una recitazione forzatissima e da dei dialoghi davvero scarsi, senza contare che si e' preso il peggio del cinema americano di cui sopra , ammazzando anche le poche sequenze buone del film.
Cecinelli non sviluppa l'azione , ci gira attorno e non riesce nemmeno a rendere credibili dei personaggi fuori misura e che non hanno neanche un "carattere" ben definito.
Insomma , un'altra delusione per chi si aspettava un film ben fatto o perlomeno competitivo sul mercato mondiale.
Il risultato di questo thrillerino e' invece mediocrissimo e non lascia intravedere un buon futuro per l'horror nostrano, visto che oltretutto e' stato un flop ai botteghini.
A pensarci bene meglio cosi'.
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