Regia di Renato Polselli vedi scheda film
Renato Polselli, l'uomo che ha cercato di trascinare nel porno qualsiasi genere cinematografico (dal decamerotico Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento perfino a Ciccio e Franco!, protagonisti della commedia a lieve sfondo erotico Avventura al motel), qui sigilla il suo marchio nel filone dei mondo movie. Gli intenti sono ovvi fin dal titolo: rappresentare le più disparate perversioni sessuali tramite la pretestuosa indagine di un illuminato (ed espertissimo) psichiatra. Ecco che Polselli - autore anche della sceneggiatura - può sfoggiare un repertorio di ninfomani, gerontofili, feticisti, necrofili, transessuali e chi più ne ha più ne metta, con una serie di scenette drasticamente ridicole sul piano della verosimiglianza e incredibilmente banali e povere su quello della messa in scena. Il caratterista Isarco Ravaioli, nei panni dello psichiatra, è il nome più celebre sul cartellone: e tanto basti. Come cominciava a essere usanza a quei tempi, il film presenta alcune sequenze pornografiche nettamente distinte dal resto della storia, praticamente inserite a mo' di zeppe in vari punti della pellicola; questo è un segnale inequivocabile della doppia destinazione del lavoro: la versione 'integrata' delle scene porno andava sul mercato a luci rosse e nei relativi cinema, mentre la versione 'ripulita' finiva sul mercato tradizionale. Anche nella seconda ipotesi si tratta comunque di un prodotto di qualità scadente, ad alto tasso erotico e gratuitamente scabroso. 1/10.
Uno psichiatra illustra a un gruppo di persone le principali deviazioni sessuali; ognuno trarrà esempi dall'esperienza personale.
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