Regia di Jonas Quastel, Lloyd A. Simandl vedi scheda film
Molly ha un problema bello grosso: si crede Jack lo Squartatore. Per guarire, accetta di far parte di un programma di cura sperimentale che utilizza la realtà virtuale. Nell'ospedale/castello di Praga incontra altri giovani problematici come lei. La convivenza con gli altri non è facile e a complicare le cose spunta un misterioso assassino incapucciato.
ATTENZIONE SPOILER
I ragazzi iniziano a morire nella realtà virtuale e Molly capisce che, se muoiono lì, muoiono anche nella realtà. Capisce anche che è lei ad aver generato il misterioso assassino. Lo affronta e si suicida pensando di liberarsi di lui. Così facendo, Molly torna "in sè" e scopre che tutti i suoi compagni sono morti durante l'esperimento tranne lei.
E qui c'è il colpo di scena finale: Molly non è mai partita dall'ospedale psichiatrico in cui si trovava e tutti i personaggi da lei incontrati sono ospiti dell'istituto in cui è attualmente rinchiusa.
Dialoghi scadenti, trama scontata e a tratti confusa, questo film sguazza tra l'horror di serie D, il thriller psicologico e il teen drama. Un'ora e mezza del mio tempo sprecata. DA EVITARE.
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