Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
Ci sono film che ti spiazzano, ti colpiscono per la crudezza degli argomenti trattati, delle tematiche che affrontano con coraggio e senza veli o falsi pudori, e che per questo restano per sempre in prima fila nel proprio personale deposito mentale cinematografico. In passato ho provato simili sentimenti per Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante di un ammaliante e carnivoro Greenaway, poi per Il cameraman & l'assassino del '92 di tre sadici registi belgi pulp, poi, naturalmente, per Mr.Haneke con il suo terrificante Funny Games e altri ancora.
Il film del greco Lathinmos ha certamente queste caratteristiche: disturba, inquieta, chocca con immagini e situazioni paradossali e inverosimili...ma solo fino ad un certo punto.
In Grecia un facoltoso industriale decide con la moglie di allevare i propri tre figli nel completo isolamento e totale disinformazione su cio' che succede oltre il vasto giardino che circonda la propria fastosa abitazione. I coniugi ricorrono ad ogni espediente per trattenere i tre giovani, ormai adulti, sfruttando anche paure legate a misteriose presenze (i gatti) che, secondo quanto inculcato nelle menti deboli dei figli, circondano la casa e dilaniano chiunque oltrepassi il cancello di casa; arrivano persino a far credere che gli aerei che i giovani vedono in cielo sono semplici modellini giocattolo che finiscono puntualmente per schiantarsi in giardino per essere acciuffati dai ragazzi. L'unico contatto con l'esterno e' una ragazza, impiegata del padre, che giunge bendata alla villa per soddisfare le esigenze sessuali ormai non piu' controllabili del figlio maschio. Ma sara' proprio l'intervento di una figura esterna che fara' sì che il mondo fuori si addentri in quell'assurdo paradiso di falsita'.
Colpisce in particolare come il regista tratti con raggelato distacco la presa di posizione di un genitore (reso ancor piu' fastidioso dai tratti porcini ed inquietanti dell'attore che interpreta il padre) in questo suo folle gioco educativo dagli effetti prevedibilmente devastanti.
Regia sicura, stile e anche un po' di ironia in un film lucido e perverso allo stesso tempo. A questo punto attendiamo frementi Alps, presentato in questi giorni in concorso a Venezia.
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