Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Tensioni sociali e religiose nella Alessandria del IV sec. d.C., fra cristianesimo in ascesa e paganesimo in declino. Un film meno manicheo di quanto mi aspettavo, anche se non giurerei sulla veridicità della ricostruzione storica. L’esortazione alla tolleranza deve farsi strada fra spettacolari scene di massa ed effettacci degni di Hollywood più che di una produzione europea, mentre la piccolezza dell’umanità viene suggerita da una serie di suggestive inquadrature dalla volta celeste. Però Ipazia, più intenta a scrutare le orbite planetarie che a occuparsi dei problemi terreni, non suscita una gran simpatia. Più che il suo dramma interessa quello di Davo: lo schiavo intelligente e frustrato dalla propria condizione servile, che vede nella nuova religione solo un mezzo per ottenere la libertà e che alla fine si rende conto di aver rinnegato la parte migliore di sé.
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