Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
VOTO 7 RIVISITATORE (Tv Gennaio 2013) Film didascalico ma in fin dei conti riuscito. Amenabar intrattiene lo spettatore con la rivisitazione spettacolare (e inevitabilmente pressapochista) della storia e lo colpisce con il ribaltamento dei cliché. Niente di originale, tuttavia il cambio di prospettiva sui primi secoli del Cristianesimo, mi ha ricordato l'evoluzione del western sugli indiani, dove alla fine i luoghi comuni sono 'saltati' a favore di una maggiore consapevolezza storica. E' dunque bello poter affrontare in libertà (anche in leggerezza badate bene), un periodo cruciale dell'evoluzione dell'uomo occidentale. Così gli autori furbescamente gettano il sasso nello stagno, non mantenendo però il rigore necessario per affrontare un tema così interessante. Infatti le religioni nella loro componente irrazionale trovano difficoltà nell'affiancarsi al progresso umano tout court ed il Cristianesimo ahimè ha avuto bisogno di un bel rodaggio prima di arrivare a buoni risultati... Così l'obbiettivo della sceneggiatura è l'oscurantismo in generale, creato dalla superstizione e dall'ignoranza, queste ultime strumentalizzate da uomini senza scrupoli e assetati (come al solito) di potere. L'assunto è semplice, la realizzazione pomposa (i giri di macchina non si risparmiano, quasi "depalmiani") nel bene e nel male, specialmente nelle zoomate satellitari tipo Google Earth! Può scocciare questa messinscena, ma per fortuna l'impianto melodrammatico - il triangolo altro che l'ellisse! - regge e dà quella marcia in più rendendo il tutto più godibile ed emozionante.
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