Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Come per gran parte dei film che trattano tematiche a sfondo religioso, anche questo 'Agora' dello spagnolo Amenàbar non è sfuggito alle consuete polemiche tra semplici credenti o addirittura istituzioni religiose da una parte e chi la pensa in maniera diametralmente opposta dall'altra.
A mio avviso, queste diatribe non fanno mai bene al cinema in generale perchè si finisce per strumentalizzare un film per portare avanti le proprie idee, in entrambe le opposte - se mi si passa il termine - fazioni, tralasciando i contenuti intrinseci del film stesso.
Venendo all'opera in questione difatti, penso che l'autore ha perso una buona occasione per poter fare qualcosa di memorabile: aveva grandi capitali a disposizione ma, a causa di una sceneggiatura che preferisce puntare più sulle pene d'amore di Ipazia, divisa per l'attrazione tra due uomini, piuttosto che approfondire la parte scientifica - ridotta a quattro formulette da scuola elementare - e soprattutto quella relativa alle persecuzioni subite, il risultato è deludente. Proprio quest'ultima parte andava analizzata ben più in profondità, poiché era sicuramente la più interessante, mentre è stata ridotta a qualche scena qua e la con dei fanatici che sembrano usciti da un fumetto tanto sono caricaturali.
La cosa migliore del film è Rachel Weisz, splendida nel ruolo di una donna molto determinata a portare avanti le proprie idee fino alle estreme conseguenze.
Voto: 5 (visto in v.o.s.)
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