Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Opera delicata...nel senso che il contenuto supera,soffoca leggermente la forma...questo è quello che pensavo prima di capire,osservare che parte dei finanziamenti del film arrivano da telecinco...da cui l'illuminazione!!prodotto ibrido a metà o poco meno tra cinema e fiction con momenti stranianti e originali dove forse non si vede mai appieno l'occhio cinematografico di Amenabar,tenuto a freno,ma si nota un intelligenza di sguardo e un equilibrio palpabile per tutta la durata dell'opera stessa.
Sicuramente da vedere per un periodo storico poco conosciuto,per il coraggio di ricordarci che alla fine le religioni di massa,cristianesimo a su tutte,hanno usato per affermarsi gli stessi deplorevoli mezzi...
la weisz percorre l'intera pellicola con una postura ed eleganza straniante quasi a dimostrare la superiorità della scienza alla religione anche se nell'ossessione del cerchio dovrà anche lei,o meglio il suo personaggio,piegarsi all'elasticità mentale,all'apertura verso altre ipotesi,altri pensieri..fine ragionamento lontano dai dogmi ecclesiali.
Da vedere sicuramnete nonostante qualche passaggio didattico e qualche piccola sbavatura,anche solo per il fatto di incoraggiare un regista così europeo ma globale che ha già avuto il coraggio con "mare dentro" di stupirci e qui di porre domande semplici ma pesanti che oggi suonano ancora più assordanti in una società dimentica del patrimonio culturale degli antichi.chapeau.
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