Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Il capolavoro di Gustave Flaubert è stato adattato numerose volte al cinema, ma forse non ha ancora trovato una versione che gli renda pienamente giustizia. Il film di Vincent Minnelli è un tipico melo hollywoodiano dell'epoca, realizzato agli studi della Mgm con mezzi piuttosto larghi, dove però viene meno la spietata satira di costume dello scrittore francese, a cui sarà più fedele Chabrol nel suo film del 1990. Il tema del contrasto fra una vita ordinaria e mediocre e l'illusione rappresentata dal sogno è tipico di Minnelli e sviluppato in alcune scene affascinanti nella resa figurativa e nei valori plastici come quella del ballo, mentre l'idea della cornice con Flaubert che si difende al processo per immoralità fu più che altro un espediente per aggirare la censura, ma niente di così originale o necessario. Jennifer Jones riprende un ruolo che aveva già interpretato in altri contesti con sfumature diverse, in maniera corretta, ma nel confronto con Isabelle Huppert del film di Chabrol risulta perdente; fra gli altri il migliore è Van Heflin nella parte del marito tradito, intenso e misurato, e Louis Jourdan fa il solito seduttore ipocrita e un po' viscido. Insomma una versione dignitosa con il tocco personale di un maestro del melo d'epoca, confezionata con talento e le belle musiche del grande Miklos Rozsa, ma che non può rendere appieno la complessità del testo di riferimento.
Voto 7/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta