Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Nella Francia dell'800, Emma Bovary (Isabelle Huppert) dà inizio alla sua scalata sociale sposando un medico condotto che è l'incarnazione della mediocrità. Tra serate di gala e chiacchierate amicizie altolocate, proseguirà nell'intento fino alla fine, quando, oberata dai debiti accumulati, morirà suicida dopo essere stata abbandonata da più di un amante.
Chabrol restituisce a Flaubert il decoro della ricostruzione in costume, imbastendo un film rigoroso ma freddo, incapace di trasmettere il travaglio della protagonista, una Huppert con movenze inadeguate ai tempi inscenati, interprete di un provincialismo filisteo di mezza tacca.
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