Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Vittima o carnefice? Il personaggio di Emma Bovary è senz'altro uno dei più irrisolti - proprio per la sua profonda umanità e in un certo senso 'mediocrità' - della storia della letteratura; qui Chabrol costruisce una sceneggiatura ossequiosa del romanzo di Flaubert, fin troppo aderente alla pagina scritta e cinematograficamente, perciò, un bel po' piatto. Emma rimane quel misterioso concentrato di passioni e velleità che Flaubert descrisse, inutile sottolineare poi che la Huppert è interprete di ottimo valore; la voce fuori campo del narratore in terza persona riempie in maniera didascalica i vuoti della narrazione per immagini, che come detto è nettamente sottomessa ('guidata, influenzata da' sarebbe troppo poco) a quella delle parole del testo originale. Operazione calligraficamente riuscita, con limiti e pregi che ne conseguono. 6/10.
La giovane Emma, di origini modeste, sposa il dottor Bovary; insegue un sogno di lusso, eleganza, ricchezza, ma nemmeno la nascita di una figlia la appaga. Cerca così conforto fra le braccia di uno studente.
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