Regia di George Miller vedi scheda film
Max vaga attraverso uno scenario desertico post-apocalittico mozzafiato sempre più disperato e selvaggio, fino a giungere a Bartertown dove incontrerà Tina Turner, la cui presenza magnetica aggiunge un ulteriore elemento di fascino e glamour alla pellicola. Il film mantiene le caratteristiche tipiche della serie, come l'azione adrenalinica e la presenza di personaggi eccentrici e fuori dal comune. Max rappresenta il simbolo della resistenza contro le forze oppressive e distruttive e la sua ricerca di un luogo sicuro e di un nuovo inizio per sé stesso e per gli altri sopravvissuti assume una valenza profondamente umana e morale. Credo che la prima parte del film sia la migliore, almeno fino al duello con MasterBlaster, uno dei momenti più iconici e spettacolari del film, con la sua ambientazione nella gabbia e il ritmo incalzante del combattimento. Lo scontro all'interno del Thunderdome, dove il protagonista Max viene costretto ad affrontare il gigante Blaster in un duello all'ultimo sangue, è un momento cruciale del film. All'interno dell'arena la vita dipende solo dalla propria forza e abilità nella lotta e se ci si lascia andare ad un gesto di pietà il destino del sopravvissuto verrà deciso da un giro di ruota. La trama ha molti elementi tipici dei western, come l'eroe solitario che si confronta con i banditi e la location del deserto, che rappresenta un ambiente ostile e selvaggio, simile alle praterie del vecchio west americano.
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