Regia di Xavier Dolan vedi scheda film
J'ai tué ma mère è il racconto di un matrimonio difficile, sfuggente, quello di una madre e di un figlio che ormai da tempo non riescono a convivere serenamente. Il film, per buona parte autobiografico, ci mette di fronte a una problematica semplice, apparentemente, ma che viene analizzata da una "pluralità di prospettive", per fare le parole dello stesso regista. La conflittualità del rapporto tra i protagonisti è generata da una impossibilità di comunicazione, laddove si scontrano da una parte l'adolescenza e l'omosessualità complicata di Hubert, e dall'altra la difficile maternità, sospesa fra negligenza e consapevolezza di Chantal. Il film mostra, attraverso la mano soprendente dell'esordiente Xavier Dolan, il rapporto di amore e odio dei due, scandito da scatti d'ira prorompenti e docili attimi di tenerezza. Un'opera prima assolutamente spiazzante: il regista muove la macchina da presa con abilità e spontaneità, mostrando grande padronanza dell'inquadratura e dell'utilizzo degli spazi fisici.
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