Regia di Tizza Covi vedi scheda film
Una boccata d'ossigeno per il cinema, non solo italiano. Una sorpresa, felice e bellissima, che lascia stupefatti per la fusione così naturale tra documento e film: la recitazione dei non attori e lo stile di ripresa toccano dolcemente e riescono ad esprimere compiutamente sentimenti e dolori, mentre lo sfondo desolato di una città che sembra lontanissima, comunica solo con il forte rumore di traffico stradale la sua distanza e decadenza.
La vita di questi protagonisti è invece vita vera, essenziale, dignitosa.
Questo piccolo grande film rimanda direttamente al miglior neorealismo nazionale, ma secondo me è imparentato, oltre che con i ladri di biciclette, anche con i pranzi di ferragosto.
Tutta la pellicola è imperniata di partecipata tenerezza, ma Il finale è uno splendido e commovente slancio di speranza senza risposte.
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