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Non è ancora domani (La pivellina)

Regia di Tizza Covi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non è ancora domani (La pivellina)

di laulilla
7 stelle

Girata con un piccolo budget e con camera a mano, questa “docufiction” prova che, se si hanno idee e sensibilità, non servono grandi budget per creare emozionanti e originali film. Le difficoltà però arrivano, purtroppo, al momento della distribuzione, come fu in questo caso...

 

È ambientato in una Roma che meno monumentale non si può: una squallida periferia in cui si incrociano tangenziali e in cui un traffico assordante e convulso pare non dare tregua alle persone che ci vivono.

In tanto squallore, però, abitano uomini e donne che, pur marginalizzati da una società in cui il denaro è tutto, hanno saputo preservare la loro naturale propensione all'accoglienza e all'umana solidarietà.

La piccola Asia (Asia Crippa), è un’incantevole ed espressiva creatura, trovata per caso tutta sola sull’altalena di un parco dove la non più giovane Patti (Patrizia Gerardi) era alla ricerca del proprio cagnolino Ercole.
La madre (l’aveva scritto sul biglietto sistemato in tasca) sarebbe tornata a riprenderla…

 

Patti l’aveva abbracciata, l'aveva confortata e accudita con istintivo amore, non pensando alle possibili difficoltà o problemi: aveva intuito – nella sua semplicità – che se una madre abbandona una bambina così ha una storia dolorosa da risolvere e che occuparsi della piccola vuol dire anche aiutare la madre a superare il suo problema.


Nei giorni trascorsi con la bimba, Patti e il marito Walter (Walter Saabel), un tempo artisti circensi e ora rimasti a vivere in roulotte nel campo che ospita altri circensi, si erano ingegnati per rendere la provvisoria sistemazione di Asia calda e lieta, cosicché l’esperienza di questa tenera avventura aveva arricchito davvero oltre ai due anziani coniugi anche i loro generosi vicini di roulotte, primo fra tutti Tairo (Tairo Caroli), l’adolescente che più volte aveva sacrificato il proprio tempo libero e anche i suoi piccoli risparmi per badare a lei e onorarla, magari con una bella torta con la scritta Asia.


Il film ha pagine molto belle: il piccolo spettacolo non molto affollato, ma utile per raggranellare qualche soldino per lei; Walter che si adopera affinché Patti possa far fronte a qualsiasi situazione di emergenza; la sera malinconica in cui Tairo rinuncia al cinema - e forse a un piccolo flirt - per aiutare Patti, anziana e stanca, a badare alla “pivellina”; le riflessioni sagge e un po’ tristi quando, l’ultima sera, alla vigilia del ritorno della mamma di Asia, affiorano ricordi  - non particolarmente lieti -  di altre infanzie, dei tempi passati, degli anni lontani..


Il bel film – che era stato presentato alla Quinzaine di Cannes e che aveva ricevuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali – meriterebbe ancora una visibilità maggiore di quella che ebbe, quindici anni fa, al momento dell’uscita.

 

 

Disponibile attualmente in streaming  (Prime)



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