Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
Soderbergh non è tra i miei registi preferiti, ritengo sia sempre stato un po' sopravvalutato. Sasha Grey non è tra le mie pornostar preferite, né avvenente, né espressiva né simpatica. Detto questo mi approccio al film senza pregiudizi, privo di aspettative, semplicemente con curiosità e blando interesse cinematografico. Risultato: un'ora e un quarto di imprenditoria e pianificazione commerciale priva di mordente, piatta, apatica, del tutto trascurabile, mista a una serie di incontri e dialoghi freddi, banali, inutili. Cronaca anaffettiva e triste diario di una escort di lusso. Business puro annotato su un taccuino e letto a voce alta: il Grande Fratello ad una riunione aziendale. Passatempo? Provocazione? Mah... Lo sguardo asettico del premio Oscar per Traffic si conferma gelido e procede il suo percorso bulimico, a tratti quasi sperimentale. Scelta progettuale al limite del comprensibile. Dichiarando spesso di volersi ritirare, l'autore di questo piccolo film, fortunatamente breve, aggiunge invece un altro tassello ad una filmografia già ricca (e densa di successi). Girare per girare: una dipendenza? Resta il dubbio.
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