Regia di Steven Soderbergh vedi scheda film
La notizia principale che scaturisce da questo The girlfriend experience è che Soderbergh ha ancora voglia - e tanta - di fare cinema per sua soddisfazione personale, per sperimentare, per raccontare, per divertirsi: a cavallo fra le megaproduzioni e i blockbuster, il regista della saga di Danny Ocean (11, 12 e 13) di tanto in tanto torna dietro la macchina da presa per portare a termine qualche progetto coraggioso e ambizioso come questo. Che, scritto da David Levien e Brian Koppelman, è un filmetto a basso budget e con una realizzazione adeguatamente spartana (luci naturali, musiche quasi del tutto annullate, durata limitata a neppure un'ora e venti minuti), che provocatoriamente sfoggia come protagonista nientemeno che la pornodiva Sasha Grey. E sulla ragazza non c'è molto da appuntare: recita sempre molto sotto le righe, rimanendo piuttosto impassibile come il personaggio d'altronde richiede, e ottiene il minimo risultato con il minimo sforzo (dando una prova attoriale, d'altronde, largamente migliore di quelle di tanti attori di professione: il che non è poco). Il punto del discorso è lo smarrimento: nella metropoli (New York), nelle relazioni (con il fidanzato, con i clienti), in un lavoro che non ha certezze e dà grosse ricompense a fronte di altrettanto forti rischi; tutto perennemente a un passo dalla crisi, dal tracollo, dalla fine. E puntualmente la fine non c'è: c'è solo l'ennesimo incontro (quale sarà l'ultimo? tutti diversi eppure tutti si somigliano), l'ennesima recita intrisa di sentimenti spudoratamente finti, come finte sono le sicurezze che reggono la vita di Chelsea. The girlfriend experience è, infine, un lavoro fortemente basato sui dialoghi, forse anche per bilanciare i limiti della produzione; Soderbergh si occupa inoltre di fotografia e montaggio. 6/10.
Incursione nella vita di una escort di lusso, bella e giovane ragazza che, per poche migliaia di dollari, offre le sue prestazioni a facoltosi clienti. Il suo ragazzo accetta la situazione, anche e nonostante gli imprevisti del 'mestiere'.
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