Regia di Jean-Paul Salomé vedi scheda film
Allora è un bel filmetto? No. Non morde!
Se una bestia è fatta per cinguettare deve cinguettare, se è fatta per nuotare deve nuotare, se è fatta per mordere deve mordere.
Il problema è tutto qui: "Fatal Agents" è una bestia che è fatta per mordere. E non morde. Tutto qui.
Che poi dispiace, perché non è fatta male la bestia, ha un bel muso, un piacevole colore del pelo, la sua coda lunga il giusto, ma non morde.
Che poi dispiace anche perché non puoi dire: ha questo difetto e quest'altro e quell'altro ancora. I cinque minuti inziali, prima dei titoli di testa, sono meglio di tanti altri: schermo al 90% nero, nel buio dita che muovono le parti di un'arma e montano un fucile di precisione. E poi a seguire l'arrivo della camionetta dei nazisti, i primi colpi ben mirati, le mitragliate di risposta, altri colpi, la fuga.
E va avanti così. C'è il reclutamento e l'entrata in azione. Ci sono i travestimenti, le fughe e gli inseguimenti. E il capo dei cattivi fa il cattivo il giusto, per farsi odiare come si deve. Ci sono le catture, gli interrogatori e le torture. Senza l'esagerazione che va tanto di moda del cattivo sadico e compiaciuto che sbatte lì la peggiore macelleria da film horror. Certo anche questo cattivo qui fa torturare, senza ghigni lussuriosi ed eccitati, lo fa perché lo deve fare, per strappare al prigioniero le notizie che gli nasconde.
Allora è un bel filmetto? No! Non morde.
Vedibile? Ma sì, se quella sera non c'è di meglio si può vedere.
Dargli due stellette sarebbe una cattiveria, ma due mezza sono il massimo.
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