Regia di Chan-wook Park vedi scheda film
VOTO 7+ INSOSTENIBILE Mélo estremo e stratificato. L'arte di Park si basa sulla capacità di obbligare lo spettatore a vedere e a sentire (il sonoro nei suoi film è sempre spettacolare e fondamentale) oltre la propria volontà. Questo è puro cinema insostenibile. Come per la trilogia della vendetta non c'è visione senza sacrificio emotivo, oltre il ricattatorio oltre lo stucchevole. I temi trattati spiazzano per la vastità dei contenuti e delle divagazioni circondandoci letteralmente fra deliri splatter e sentimenti fuori misura. A fatica cerchiamo un punto di riferimento in Thirst, un salvataggio, un modo per uscire dalle nostre angosce più profonde e ancestrali, ma è proprio a quel punto che il regista colpisce duro ribaltando il genere vampiresco, allargando ancor di più la visione. Horror, mélo e poi ancora horror, il plot vibra impazzito fra queste coordinate lasciando spazi enormi per affondare con il messaggio d'autore sulla colpa, i rapporti personali/famigliari, la schiavitù del sesso, la religione, il sacrificio come unica liberazione. A suo modo un'opera gemella di quel gioiellino glaciale di Alfredson, Lasciami Entrare, ma molto più rigorosa e con una messinscena e una storia che non si fermano davanti a nulla. Decisamente da evitare per i più impressionabili.
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