Regia di Gaspar Noé vedi scheda film
Dopo la morte, prima del risveglio.
"Nei libri si leggono storie di persone che, in fin di vita, hanno allucinazioni legate al rilascio di DMT nel cervello. Questa molecola è la sostanza da cui si originano i sogni, e sembra che durante un incidente o al momento della morte possa verificarsi una massiccia emissione di DMT. Mi piaceva l'idea di fare un film su un personaggio che, per tranquillizzarsi, aveva bisogno di credere nell'esistenza di un aldilà. Come se avesse bisogno di imbarcarsi in ultimo in un ultimo viaggio spirituale proiettando le sue ossessioni, i suoi desideri e le sue paure lungo il sentiero post-mortem descritto nel Libro tibetano dei morti."
- Gaspar Noé -
Enter The Void è un film sensazionale, vertiginoso ed evocativo. "Dicono che voli quando muori" - abbandonare involontariamente se stessi : uno stratosferico ed interminabile viaggio dello spirito al di fuori della carne ; l'atteso ritorno dell'anima all'interno del corpo perduto - uno stupefacente e primordiale ritorno al cinema. Gaspar Noé ci mostra l'intervallo metafisico che sta tra la vita e la morte, attraverso uno specchio deformante che riflette il passato del protagonista. Una pellicola che soddisfa e violenta le aspettative dello spettatore, appagandolo e stordendolo contemporaneamente. Un'opera avvolgente che dilata il tempo, mescolando, in maniera lisergica, passato presente e futuro. Enter The Void è un viaggio allucinato da vivere ad occhi aperti, sgranati: si ha la paura di sbattere le palpebre, il timore che qualcosa possa avvenire in quella frazione di secondo - non sono concesse distrazioni; è un lungometraggio ipercinetico, che conquista lo spettatore, lo disintegra, lo rende meravigliosamente indifeso - felice di subire. Il regista crea questa sconvolgente architettura visionaria, in cui lo splendore visivo e l'aspetto percettivo vanno oltre la realtà fisicanella; una pellicola nella quale le immagini e i suoni scorrono ferocemente sotto forma di arcobaleni fluidi, informi ed intermittenti in costante rischio di esplosione. Il film è un tour de force di luci, colori e corpi; è un modo obliquo e suggestivo di ripercorrere le tappe fondamentali della vita di Oscar: le insicurezze, i dubbi, i sogni, gli incubi, le sconfitte, le vittorie, i dolori, le speranze, ecc. Enter The Void è trasversalmente e paradossalmente (anche) un film d'amore : è una conturbante e originale esasperazione artistica del legame affettivo che unisce due fratelli; una folgorante sublimazione di un sentimento estremo e puro - un rapporto immenso, fisico e metafisico. Soprattutto, in quest'ultima fatica di Gaspar Noé, viene affrontato il tema della morte e della reincarnazione in maniera controversa, provocatoria, elettrizzante e psichedelica. Un'esperienza sensoriale a trecentosessanta gradi. Una pellicola creativa e seducente; un'abbagliante apnea onirica, che conduce lo spettatore all'interno di un'atmosfera che trascende il cinema stesso. Una doverosa menzione speciale agli strepitosi titoli di testa.
Enter The Void è il violento risultato della collisione filmica tra The Tree of Life e 2001 : A Space Odissey.
Al di là del tunnel c'è una nuova speranza, una nuova vita - un altro vuoto.
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