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Bruno

Regia di Larry Charles vedi scheda film

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La recensione su Bruno

di FilmTv Rivista
6 stelle

Brüno guarda in macchina. Tutto il film passa attraverso i suoi occhi e il suo corpo. Proprio come Borat. Anzi da lì si è reincarnato. Tra i due personaggi c’è una mutazione fisica notevole. Ma la sua anima, irriverente e scandalosa, è rimasta la stessa. Sacha Baron Cohen prosegue così nel suo trasformismo, quasi una sorta di “nuovo Fregoli”. Il makeup lo muta totalmente, i vestiti e il look eccentrici sono sempre in primo piano. Se in Borat era un giornalista del Kazakistan inviato negli Stati Uniti che ha in testa l’idea fissa di cercare Pamela Anderson, qui è un eccentrico gay, reporter di moda, che con i suoi comportamenti rivolta l’ambiente. A dirigerlo c’è ancora Larry Charles, che vorrebbe farlo diventare una scheggia impazzita alla stregua di Tom Shadyac con Jim Carrey. Con una sostanziale differenza. L’attore di Ace Ventura e Bugiardo bugiardo, oltre alla mimica facciale e all’elasticità fisica, sprigiona un’energia devastante dove alla fine il comico e il tragico diventano due facce della stessa medaglia (come confermato nello struggente Andy Kaufman dello straordinario Man on the Moon). Sacha Baron Cohen ha anche delle grandi potenzialità ma la sua figura è già delineata nella maschera che porta sullo schermo. Può divertire, essere trasgressiva, ma dà l’idea di non evolvere mai e di ripetersi, nonostante qualche trovata gustosa: come quella dell’intervista, dove al posto delle sedie ci sono delle persone disposte a quattro zampe; di Brüno che canta la ninna nanna al bambino; o lo squarcio di Harrison Ford che manda il protagonista a quel paese. Il film, dunque, dopo una partenza a razzo, si sgonfia subito e risulta via via particolarmente dispersivo nella sua dimensione mockumentary. Poteva essere un graffiante ritratto del mondo della moda, come lo scatenato Zoolander. Ma la presenza di Sacha Baron Cohen è troppo ingombrante. Paradossalmente, di lui restano più impressi quei pochi minuti del barbiere Pirelli in Sweeney Todd di Tim Burton.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 42 del 2009

Autore: Simone Emiliani

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