Regia di Larry Charles vedi scheda film
Il sig. Sacha Baron Cohen, va detto, è un pazzo. Perché va bene essere creativi, provocanti, etc… ma ci sono dei limiti. No, il Cohen non ha limiti e non guarda in faccia a nessuno. Qua si spaccia per uno stilista gay austriaco, che le tenta tutte per diventare famoso. Gira il mondo, distribuendo gaffe reali, gaffe fittizie, satira, situazioni molto politically scorrect, e non sai mai se quelli intorno a lui erano d’accordo o ignare vittime. Certo che colpisce spesso duro e senza pudore, vedi quando si cala le braghe e tenta di sedurre il vecchio repubblicano contrario al matrimonio tra gay, o quando rovina la sfilata di uno stilista a Milano. Simpatica a proposito l’intervista alla modella, a cui dice che ritiene quello di modella un mestiere difficile, devi mettere una gamba davanti all’altra, la destra davanti alla sinistra, poi la sinistra davanti alla destra, un casino… e poi devi pure girarti, a fine passerella… difficile (e rimane pure serio, e la modella è pure convinta). Ma insomma spunti ce ne sono un sacco, non tutti riusciti allo stesso modo, ma nel complesso io sarei per un 6/7 . Chiaro che è un film improponibile, basti vedere i fantasiosi accoppiamenti omosessuali con il maggiordomo, o il terribile provino per la prima puntata di un nuovo programma; non ha ripetuto il successone di Borat, ma si è difeso, rimanendo comunque un affare redditizio.
Bravo pazzoide
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