Regia di Jacques Audiard vedi scheda film
Considerato da molti come il film capace di segnare una stagione, un po' com'era successo per "Nemico Pubblico" di Richet, il lavoro di Audiard è, secondo me, leggermente inferiore al "polar" interpretato da Vincent Cassel. "Il Profeta" è sicuramente un film importante, girato in maniera magistrale, asciutto, teso e vibrante, ma un po' troppo confuso nell'intreccio e, a tratti, un po' troppo freddo, come le sbarre del carcere. Ogni tanto prova ad evadere dall'angusto spazio geometrico del carcere con svolazzi onirici piuttosto incomprensibili. Bello il volto di Malik, un convincente Tahar Rahim. Certo che, come al solito, il cinema italiano si sogna questo stile, questa potenza.
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