Regia di Andrea Arnold vedi scheda film
La quindicenne arrabbiata Mia vive nella squallida periferia di una cittadina dell'Essex, dividendo la propria vita tra gli inevitabili turbamenti della sua età, le piccole e grandi violenze quotidiane dei coetanei e il rapporto difficile con la famiglia, composta dalla sbandata e giovane madre Joanne e dalla pestifera sorella minore Tyler. Gentile e premuroso, il nuovo fidanzato di Joanne potrebbe essere il padre che tanto manca a Mia... o forse qualcos'altro?
Tra madri inadeguate e padri assenti (o, peggio ancora, incestuosi), la perdita di responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli sembra essere il filo conduttore di questo asciutto e rigoroso dramma proletario inglese. Rispetto al maestro Ken Loach, inevitabile pietra di paragone per questo genere di pellicole, nel film di Andrea Arnold (notevole la sua regia) manca totalmente la dimensione ironica e quella ideologica: Fish Tank è più che altro una sorta di mockumentary, nel quale l'inesorabile condanna morale del mondo adulto (che evidentemente non si decide a crescere) è tutta nello sguardo confuso della giovanissima Mia, nei suoi tristi occhioni sgranati sulla sporcizia di personaggi miserabili.
Molto brava l'esordiente protagonista Katie Jarvis, ma il ruolo più difficile e ambiguo è quello dell'ottimo Fassbender. Adeguatamente grigia e squallida l'ambientazione nella desolante periferia dell'ex impero britannico.
Notevole: 8/10.
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