Regia di Trygve Allister Diesen, Lucky McKee vedi scheda film
Un uomo un pò in là con gli anni , con la canna da pesca e il suo vecchio cane, compagno di un pezzo di vita importante, sono in riva al lago a passare una domenica come tante sperando che abbocchi qualche pesce, magari più grosso del solito. Ma stavolta a rovinare la quieta sessione di pesca arrivano tre giovinastri che prima cercano di rapinare l'uomo e poi per sfregio uno di loro gli uccide il cane.
E'questo l'incipit di Red, film del 2008 diretto all'inizio dallo specialista in horror Lucky McKee, poi licenziato e rimpiazzato da Trygve Allister Diesen , che partendo da una storia d'ordinario bullismo culminata con l'uccisione di un animale riflette in maniera affatto banale sul concetto di giustizia e anche su quel mare magnum della cosiddetta "questione di principio".
Quante volte abbiamo sentito dire da altri o abbiamo detto noi stessi che si agiva in una certa maniera solo per una questione di principio?
Red è un vendetta movie sui generis scarnificato di ogni orpello, la faccia di Brian Cox e la sua voce impastata si aggirano dolenti in cerca di giustizia scontrandosi contro la noncuranza della legge rimarcando puntualmente quanto la giustizia sia diversa dalle legge e quanto entrambi siano diverse dal buon senso.
Inoltre, e in questo la logica è molto da film western, fa riflettere sull'arroganza di chi pensa che coi soldi si possa ottenere tutto.Un po' come il vecchio west in cui erano i soldi che facevano la legge.
Il vecchio Avery vuole solo giustizia, un cenno di scusa per avergli sottratto l'unico legame ancora rimasto con la sua famiglia che non c'è più ( ed è durissimo quando lo racconta, una sequenza da manuale in cui in pianosequenza Brian Cox fa emergere tutta la statura tragica del personaggio e la sua bravura d'attore) e il danaroso padre di Danny che prende comunque le parti a suo figlio gli nega anche quello, un gesto simbolico pur sapendo benissimo che il vecchio che ha davanti non è un visionario o qualcuno che va in giro a provocare la gente in casa sua.
Esemplificativo anche l'incontro con i genitori dell'altro ragazzo presente oltre a Danny e il fratello. Se a un primo approccio c'è quasi una sorta di empatia tra Avery e i due che sembrano veramente male in arnese, al secondo incontro( dopo che il padre di Danny ha pagato profumatamente il loro silenzio) le cose sono molto diverse.Tra di loro c'è un muro, i sorrisi di scherno sono frutto del loro sentirsi protetti da un forte contro un altro debole come loro. Sempre oltre la giustizia.
Ma non c'è niente peggio di una belva ferita e qui si ritorna alla questione di principio di cui sopra.
Fino a che cosa si può arrivare in nome del principio?
Ed è questa la domanda che si fa Avery al termine della vicenda. E'stato giusto arrivare così oltre in nome del (proprio) senso di giustizia?
E non è assolutamente una domanda retorica ma un interrogativo che ti si incolla addosso anche ben oltre i titoli di coda.
Red è un piccolo gioiellino di tensione che si accumula progressivamente minuto per minuto nobilitato da una grande prova d'attore come quella di Brian Cox accompagnato da un cast in cui figurano un ritrovato Robert Englund, un arcigno Tom Sizemore e una ritrovata Amanda Plummer.
Passato sotto silenzio pur non meritandolo.
(bradipofilms.blogspot.com)
subentrato a McKee
ottimo
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