Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Aaaaaaaaaah! Uno di quei bei film senza trama dei Vanzina! Che soddisfazione potersi riposare un po' gli occhi e farsi un sonnellino di cento minuti, dolcemente cullati da qualche 'mavvaffanculovà', 'malimortaccitua', 'anvedistostronzoestamignotta', tutti remixati con i principali successi dance del momento (fra l'altro, il capostipite del trash/mainstream del 2009 è Bob Sinclair: tenete presente questo nome, potrete usarlo come pseudonimo per passare inosservati, fra tre-cinque anni). Oh bè, i Vanzina non brillano certo per fantasia (e infatti la trama è penosa e di una banalità vomitevole), non brillano certo per la direzione degli attori (lasciamo perdere il cast, in larga parte televisivo e fonte di latrati da brivido, vedi il tizio di Mtv o Martina Stella), non brillano certo per originalità (la storia per episodi è un espediente cinquantennale per cucire assieme un film da più idee 'eterogenee', diciamo così, perchè non sta bene dire 'che non c'entrano davvero un cazzo l'una con l'altra'), non brillano certo per acume critico (il loro sguardo sulla società italiana assomiglia molto a quello del bassotto di Bondi, ammesso che gli sia consentito tenere un animale: terra terra e filtrato attraverso quello del Padrone, mr. Tv commerciale), non brillano certo come maestri di vita (seguire gli insegnamenti delle storie dei Vanzina ridurrebbe gli italiani a stolidi gorilloni avidi e bruti misogini - e probabilmente presto lo farà, non c'è che dire), insomma: i Vanzina non brillano certo. Ma, per farli brillare, si può sempre fare una colletta per l'esplosivo. Mandate pure soldi a Miguel, sapete dove trovarmi.
Un dj toscano appena scopertosi cornuto, un impiegato cui per sbaglio sono stati diagnosticati due mesi di vita al massimo, un dentista con moglie ed amante: tutti si ritrovano ai Caraibi, sull'isola di Antigua.
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