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Vincere

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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La recensione su Vincere

di supadany
8 stelle

VOTO : 7,5.
Con questo bel film, Bellocchio si conferma uno dei pochi (o forse l’unico) dei grandi autori del passato cinematografico italiano ancora in grado di fare film davvero suggestivi e non semplici a livello contenutistico.

La prima cosa che stupisce, e conquista, è la cura e la potenza delle immagini (con inserti storici, pagine di giornali dell’epoca e i ritratti delle donne in manicomio che compaiono nel buio), accompagnate da una fotografia in chiaro scuro estremamente efficace, da musiche spesso altisonanti e da un montaggio in crescendo allorquando in scena si crea movimento anche quando è strettamente legato all’anima.

La storia è tanto struggente, quanto potente e rappresenta la doppia personalità dell’uomo Mussolini, ruspante nella vita sociale e negli affetti quando si trattò di uscire dalla mediocrità per poi nascondersi dietro l’alta carica conquistata rinnegando e distruggendo tutto ciò che non gli faceva comodo.

Ma l’assoluta protagonista è la Mezzogiorno, mai così intensa e magnetica con uno sguardo determinato pur nello sconforto.

La prima parte è molto passionale, le scene d’amore tra Benito ed Ida sono molto coinvolgenti e decisamente convincenti, mentre la scalata del prossimo Duce procede ininterrotta.

Il meglio arriva comunque quando si passa ad un versante melodrammatico dove il personaggio di Ida diviene vero e proprio martire del sentimento, disposta a tutto per non dimenticare ed essere dimenticata, sfuggendo la strada della facile salvezza per perseguire un’impossibile verità.

Tante scene davvero di forte impatto emotivo contraddistinguono questo versante, ambientato per lo più in manicomio, mentre fuori una nazione impazzisce per la sua guida, non potendo neanche lentamente immaginare come andrà a finire.

Una storia forte e struggente, rappresentata con stile da Belloccio che torna alla grande.

Da non perdere, sia per cosa racconta sia per come lo fa.

Su Marco Bellocchio

VOTO : 7,5.
Ottima regia sia per come narra, sia per la cura con cui ogni scena è rappresentata.

Su Giovanna Mezzogiorno

VOTO : 7,5. Eccezionalmente intensa, fa suo il personaggio e ne regala un'istantanea disperata. La sua prova migliore ad oggi.

Su Filippo Timi

VOTO : 7+.
Molto bravo nel doppio ruolo del giovane e ruspante Mussolini e del figlio rinnegato (poche sequenze, ma decisamente di notevole impatto soprattutto quando imita il discorso del Duce).

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