Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Ida Dalser è vittima della passione. Una passione incondizionata nei confronti di un uomo che segnerà lei e una nazione intera. Il giovane Mussolini passa con disinvoltura da posizioni anticlericali, socialiste e pacifiste all’interventismo che ci consegna la Storia. Gli occhi della sua giovane amante lo seguono nel suo percorso, lo sostengono nei suoi cambi di rotta. I loro corpi si avviluppano in baci appassionati ma gli occhi dell’uomo guardano ad un futuro di gloria. E’ un Mussolini molto fisico, quello che ci presenta Bellocchio nelle prime
scene del film, che rimanda in atteggiamenti e movenze il Duce che sarà. Ida Dalser sposerà quell’uomo e gli darà un figlio ma il suo matrimonio nulla varrà di fronte alla ragion di stato: l’ascesa politica dell’uomo prevede al proprio fianco una donna umile e docile, vicina al popolo. Mussolini chiude le proprie porte e per Isa e suo figlio si spalancano quelle della disperazione. Isa è una donna combattiva, fa sentire la propria voce, ma anche le orecchie dei potenti si fanno sorde nei periodi bui della Storia e per lei e il figlio il destino sarà amaro e tragico. La donna verrà internata in una casa di cura ma neppure ciò scalfirà la fiducia nell’antico amore: preferirà pensare di essere la vittima di una cospirazione ordita da uomini vicino all’inconsapevole Duce. Il film racconta dunque un trentennio di storia italiana e lo fa con scelte registiche azzeccate: nel momento in cui Mussolini cancella la Dalser dalla propria vita, scompare dalla scena l’attore che lo impersona, per lasciare spazio ai filmati di repertorio; la messa in scena gioca con luci e ombre, immagini di forte impatto emotivo si fondono con una colonna sonora suggestiva e gli inserti di Chaplin, Ejzenstejn e il Christus di Antamoro ben completano una pellicola già di per sé vigorosa. Insomma una gioia per gli occhi che colpisce al cuore…potrei dire che siamo dalle parti del capolavoro…forse tra qualche anno e qualche successiva visione potrò esserne certo...e aggiungere la quinta stella...
Evocativa, si fonde magistralmente con l'immagine
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