Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Faccio parte di quella categoria di persone che si è un po’ rotta le palle a sentir sempre parlare del fascismo e di Berlusconi e lo scoprire che alcuni critici parlano di Vincere come del film definitivo su Berlusconi mi rompe le palle doppiamente oltre che a farmi rizzare i capelli sulla testa.
Vincere è il prodotto di un regista inequivocabilmente di gran talento ma che a mio parere sceglie delle storie che non ci dicono granché di nuovo.
Bravo Filippo Timi ancor più nella parte del figlio che imita il padre/duce piuttosto che nella parte del duce stesso....
Brava la Mezzogiorno che dopo una prima parte del film in cui è solo sbattiti di ciglia, sospire e sguardi languidi tira fuori un carattere insospettato.
Insomma tutti bravi… però dire che Vincere rimarrà nel mio cuore o nella mia testa come un film da non dimenticare…. Bè questo proprio no.
Vincere non aggiunge nulla (e nemmeno toglie) alla controversa figura di Benito Mussolini.
La sua psicologia resta in superficie e forse questa per me è la pecca principale del film… che poi ci siano immagini bellissime, una fotografia “importante” che caratterizza il film in maniera permeante e il celebre “montaggio futurista” (complimenti a chi ha avuto l’idea di definire così le poche scene leggermente accelerate… in modo da poter assurgere al pregevole binomio cinema & arte) per me non basta a farne né un bel film né tantomeno un capolavoro.
Di fatto un film in cui ognuno potrà vedere quello che vuole allo stesso modo di una macchia d’acqua su una roccia… chi ipotizza che ci sia una sorgente e chi ci vede il volto della madonna…
Un cinema di qualità che si incarta su sé stesso, molta forma e poca sostanza ma principalmente la mancanza di generare un’idea alla base del tutto che non sia l’ormai iper sfruttato fascismo che però va sempre di moda. Un cinema in cui la creatività e la necessità di esprimere un idea abdica al tecnicismo e alla sensibilità per la bella inquadratura… pura maniera.
Va sottolineato il doppiaggio (o presa diretta o quel che sia) piuttosto sconclusionato e l’acustica in generale improvvisata… oltre che il mai troppo consigliato corso di dizione ai nostri attori italiani…
Dunque che dire.. a molti piacerà e ad altrettanti non piacerà… poi vi dico che a me non ha fatto né caldo né freddo e che è stato come bere un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente in un giorno in cui non fa caldo. Ne consegue un “fate un po’ voi…”.
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