Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Il nastro bianco, ovvero il fascino lugubre del male e dei suoi derivati, film duro, ma assolutamente da vedere.
Il nastro bianco Austria, Germania, Francia, Italia 2009 la trama: La storia si dipana in un piccolo villaggio nella Germania del nord, tra il 1913 ed il 1914, poi arriverà la terribile prima guerra mondiale. Nei mesi precedenti lo scoppio del conflitto, la vita all’interno del villaggio è turbata da strani avvenimenti in apparenza senza logica e difficili da decifrare ed analizzare. La recensione: Il nastro bianco è un film SENSAZIONALE, meritevole del massimo riconoscimento al Festival del cinema a Cannes nel 2009, la Palma d’oro, dove ha ricevuto in aggiunta la menzione speciale della giuria ecumenica. La pellicola in questione è fortemente drammatica diretta da Michael Haneke, regista austriaco, veramente incredibilmente bravo, oltre alla regia, cura anche il soggetto e la sceneggiatura. Un film oserei affermare “disturbante”, in un algido bn, un orrore mentale, come un presagio dei nefasti catastrofici avvenimenti futuri. Film morboso, che si insinua nelle menti di noi spettatori, opera tecnicamente pregevole ed accattivante, dura due ore e 24’ minuti,ma non tediano,non assillano, non sono pesanti, anzi ogni sequenza ha un filo logico ed il film è molto scorrevole, complicato, ma assolutamente non criptico, come ad esempio “Niente da nascondere”, del 2005 un film che ho sempre rifiutato, perché lo ritengo invedibile, nonostante il plauso della critica mondiale. Un film disumano, che illustra un sistema educativo severo e punitivo, morbosamente perverso, il fascino lugubre del male, la riflessione sulla morte e sulle brutture morali della vita e la totale mancanza di rispetto dei propri simili, in alcune agghiaccianti sequenze. Un film sull’orrore morale in un crescendo drammatico. Il seme della violenza insito nella natura “disumana”, la prevaricazione dei più forti sui più deboli, prepotenza al massimo livello di guardia. La genesi della nascita dei futuri nazisti, torturatori degli ebrei. Haneke ha una visione lugubre della razza umana, Il nastro bianco è quindi un documento storico importante, oserei dire senza enfasi mostruoso e repellente. Di Michael Haneke consiglio di visionare altri due film “terribili”, ma affascinanti e godibili. “Funny Games” del 1997 e “La pianista” del 2001, con Isabelle Huppert la protagonista, attrice immensa che adoro alla follia, come crudele e folle è “Il nastro bianco” voto 9 Interpreti e personaggi Susanne Lothar: la levatrice Ulrich Tukur: il barone Burghart Klaußner: il pastore Josef Bierbichler: l'intendente Marisa Growaldt: la bracciante Christian Friedel: il maestro Leonie Benesch: Eva Ursina Lardi: la baronessa Marie-Louise Detlev Buck: padre di Eva Steffi Kühnert: Anna Gabriela Maria Schmeide: Emma Rainer Bock: il dottore Roxane Duran: Anna Maria-Victoria Dragus: Klara Miljan Châtelain: Rudolph Thibault Sérié: Gustav Leonard Proxauf: Martin Janina Fautz: Ern
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