Regia di Ken Loach vedi scheda film
Commedia surreale (aggettivo che può suonare strano, detto di un autore generalmente realista, ma lo scrivo in relazione alle apparizioni di Cantona) nella quale si riconosce solo a tratti lo spirito corrosivo del miglior Ken Loach. Il finale ottimistico cozza un po' con i precedenti film del cantore della classe operaia britannica. Restano pezzi di cinema riusciti (non è da buttare l'idea del calciatore francese come paladino della presa di coscienza del timido postino protagonista del film), anche se mi sembra troppo facile scegliersi come bersagli una banda di delinquenti spacciatori, trascurando del tutto una classe politica di sedicente sinistra, ignava ed appiattita sulle politiche d'oltreoceano, che ha riconsegnato il paese ai Tories. Da quando gli è mancata l'odiata Thatcher, il cinema di Loach non è più così pungente.
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