Regia di Peter Jackson vedi scheda film
L’omicidio di una ragazzina da parte del serial killer della porta accanto e le sue conseguenze: alla vittima resta lo struggente rimpianto per una vita tragicamente spezzata; ai parenti la difficile elaborazione del lutto, che rischia anche di sfasciare la famiglia; sul versante giudiziario, il caso viene risolto a distanza di anni grazie a un piccolo intervento esterno. Un film malinconico e dolente, che da un soggetto simile poteva tirare fuori qualcosa di meglio. Insopportabilmente acquosa tutta la parte sull’aldilà, che viene reso attraverso oleografici effetti speciali. Più interessante il fattore umano: da una parte il vano attaccamento alla vita perduta, dall’altra la constatazione che chi rimane sutura le ferite e impara ad andare avanti anche senza di noi; l’ex innamorato si mette con un’altra (un personaggio, fra l’altro, che andava meglio definito: altrimenti a cosa serve presentarla come una sensitiva?), la sorella minore diventa donna. Notevole la delicatezza nel (non) mostrare il delitto: si vede solo un fantasma che si libera del corpo, in stile Ghost. Tanto più spicca in senso negativo il personaggio della nonna inetta ai lavori domestici, una macchietta totalmente incongrua.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta