Regia di Peter Jackson vedi scheda film
Imperfetto, ma difficile da dimenticare. Ha la sua forza e nel contempo la sua debolezza nella straordinaria ricchezza visiva, portata all'eccesso dalla regia di un Peter Jackson qui particolarmente ispirato nel restituirci la sua personale interpretazione dell'omonima fonte letteraria. Diverso dal solito, a volte incantevole a volte da incubo, un vero spettacolo per gli occhi, che tuttavia alla lunga può risultare stucchevole. Per il resto, ha saputo gestire con disinvoltura tematiche a lui care, alternando con abilità ed efficacia il dramma umano (a tratti commovente) ai non del tutto infrequenti accenni pure al genere prettamente thriller/horror.
Purtroppo, se ci si sofferma a ragionare sulla trama vera e propria, qualche "crepa" diventa evidente, in alcune ingenuità e specialmente nel finale non così convincente. A ciò si aggiungono un paio di personaggi "sacrificati", di conseguenza poco riusciti e ridotti ad essere superflui, e una bizzarra comicità che talvolta emerge inspiegabilmente (magari solo allo scopo di sdrammatizzare certe situazioni e il tono generale, ma a me è comunque parsa fuori luogo). Fortunatamente, le interpretazioni da parte di tutti gli attori sono degne di nota, dal sempre ottimo Stanley Tucci, passando persino per il di solito imbolsito Mark Wahlberg, fino alla incredibilmente perfetta Saoirse Ronan (se il film emotivamente funziona è grazie anche e soprattutto a lei).
In sostanza, questa è un'opera che potrebbe deludere, ma che merita ugualmente di essere vista, almeno una volta nella vita. Voto: 3,5/5.
La storia non è poi questo granché. Indubbiamente toccante, si dimostra però abbastanza debole in certi frangenti, soprattutto per quanto riguarda il finale. Non so, magari erano già difetti congeniti nell'acclamato romanzo (in parte autobiografico?) di Alice Sebold. Comunque il film è forse eccessivamente prolisso nell'illustrare il suo onirico viaggio nel personale (semi)paradiso (di mezzo).
Le musiche di Brian Eno sono incantevoli, evocative. Ottimo accompagnamento, mai invasivo.
Forse quell'eccessiva ostentazione di effetti speciali e new age avrebbe potuto/dovuto essere limitata.
Coraggioso. Ha dato libero sfogo alla sua inclinazione visionaria.
Davvero brava e convincente, non c'è dubbio. Si dimostra una giovane promessa nel sostenere il delicato ruolo di Susie Salmon.
Non smentisce la propria professionalità manco nei ruoli negativi, come questo George Harvey.
Per una volta gli riesce un'interpretazione accettabile. Un più che discreto Jack Salmon.
Conferisce la giusta intensità ed emozione alla madre, Abigail Salmon.
Una nonna Lynn che non si dimentica facilmente. Lascia il segno.
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