Regia di Dino Giarrusso, Alessandro Capone, Giancarlo Rolandi, Emanuele Sana, Serafino Murri, Laura Luchetti, Mauro Mancini vedi scheda film
Come hanno dimostrato la maggior parte dei film sul tema usciti fino ad oggi, da Viol@ a C'è post@ per te, la rete (ovviamente intesa come internet) è poco cinematografica. Gli attori sono spesso costretti a recitare a voce quanto vanno scrivendo sulla tastiera, le inquadrature delle chat testuali alla lunga annoiano e, se troppo brevi, fanno sfuggire qualche frase. E poi non è semplice visualizzare il complesso di relazioni che possono nascere in rete, da non banalizzare sempre e comunque con la situazione del timido bruttone che si spaccia per qualcun altro. In Feisbum gli autori (e dispiace sapere che vi è coinvolto anche il bravo critico Serafino Murri) dimostrano di conoscere poco il fenomeno Facebook e, in ogni caso, lo banalizzano con una miriade di luoghi comuni, tanto da lasciare interdetto anche lo spettatore più bendisposto. Qualche notazione va a segno qua e là (la mamma che si lamenta per il troppo tempo impiegato dal figlio al computer, per esempio) ma l'unico momento davvero riuscito è quella breve sequenza di raccordo, nella quale un tizio si vendica delle angherie subite ai tempi della scuola da un vecchio compagno di classe, rintracciato grazie all'onnipresente social network.
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