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Kleinhoff Hotel

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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La recensione su Kleinhoff Hotel

di alan smithee
4 stelle
Una bella trentenne di nazionalità francese si trova a Berlino ad accompagnare il marito, affermato architetto. Quando lui deve ripartire, lei decide di rientrare a Londra, dove vive, ma per una disattenzione perde l'aereo, e rimane in attesa del prossimo volo. Tenuto conto che l'attesa è più lunga del previsto, la donna sceglie di fermarsi una notte a soggiornare nel vecchio hotel cittadino "Kleinhoff" del quale serba accorati ricordi dei tempi in cui era studentessa e solita prendervi  soggiorno.
Nella sua modesta stanza, la donna nota una fessura attraverso la porta che divide due camere, attraverso la quale ha occasione, dapprima inconsapevolmente, poi sempre con più interesse, di origliare i discorsi di due giovani amanti, una tossicodipendente ed il suo aitante amante, che si rivelerà poi un terrorista in atto di preparare un colpo.
L'attrazione tra i due sfocerà in una ardente storia di sesso, che indurrà la donna a prolungare il suo soggiorno in hotel, finendo anche nei guai quando verrà arrestata in un locale equivoco dalla polizia berlinese.
Sarà l'apice di una storia d'amor fou in un contesto cittadino preso d'assefio da misure anti terrorismo tipiche di quei cosiddetti "anni di piombo".
Da una sceneggiatura scritta da Valentino Orsini e Faliero Rosati, Carlo Lizzani dirige un film ad alta tensione erotica, che fa sfoggio di due attori molto compatibili ed entrambi ad alta potenzialità erotica: lei è la splendida Corinne Cléry, simbolo di erotismo cinematografico dai tempi non lontani rispetto a questa produzione, di Histoire d'O, mentre il terrorista è interpretato dall'affascinante Bruce Robinson, personaggio versatile che ha saputo ritagliarsi svariati ruoli nella sua ecclettica carriera cinematografica, durante la quale si è distinto non solo come attore (esordendo con Zeffirelli in Romeo e Giulietta), ma anche come apprezzato sceneggiatore di titoli importanti (Urla del silenzio, L'ombra di mille soli), a regista di pochi ma significativi titoli (Shakespeare a colazione, Gli occhi del delitto, The rum diary).
Il film in sé non è un granché, anche se la tensione erotica, pur impiegando sin troppo tempo e alcuni dialoghi sin imbarazzanti, alla fine esplode e si manifesta in scene anche insolitamente coraggiose quanto ad esplicitazione di gesti e nudità tra i due infervorati amanti.
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