Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Cinema d’impegno e d’inchiesta, con il quale Lizzani accende l’attenzione sulla Barbagia, una regione interna della Sardegna, dove la civiltà occidentale sembra essere penetrata soltanto marginalmente e dove lo Stato italiano si fa vedere soltanto nei suoi aspetti repressivi, con le battute e gli arresti delle forze di polizia. “Concimi, non pallottole” recita un murale su una piazza di Orgosolo: e questo è il senso del film di Lizzani, che invita prima di tutto ad indagare sulle ragioni del disagio dei “balentes” che si dedicano al banditismo e che hanno sostituito il tradizionale reato di abigeato con i rapimenti di persona. “Barbagia” ha, purtroppo, il difetto di un instant movie, cui manca, per fare il confronto con un film analogo – “Banditi a Milano” – la personalità di un protagonista quale Gian Maria Volonté. Al di là della congruenza dei tratti somatici, Terence Hill, nella biografia filmata di Graziano Mesina (o Cassitta, che dir si voglia), è taciturno, ma non abbastanza duro, quale il ruolo lo richiederebbe.
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