Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film
Graziano Cassitta, personaggio ispirato a Mesina, è il ritratto impietoso di una zona ‘selvaggia’ dell’Italia del 1968 (anno in cui è ambientata l’azione). Di una civiltà ancora in via di sviluppo, di una vera e propria anarchia orgogliosa ed irrisolvibile, inevitabile a causa dell’assenza delle istituzioni, pesantissima in quei luoghi dove ancora prospera una natura pressochè incontaminata. Il film è ben diretto e recitato, onesto e preciso nei suoi intenti; Terence Hill è curiosamente doppiato in sardo e l’effetto che ne deriva è abbastanza strano. Ma funziona. Lizzani si dimostra come sempre versatile e adotta uno stile di pura fiction su un impianto documentaristico: risultato discreto.
Nell’entroterra sardo vigono norme e regole del tutto particolari, indipendenti da quelle del resto dell’isola e nazionali. Un uomo decide di farsi giustizia da sè compiendo un omicidio, finisce in galera ed evade. Da quel momento si dà alla macchia ed al banditismo, compiendo sequestri con alcuni complici, fino a quando viene lasciato solo ed arrestato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta