Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
E' il primo peplum diretto da Paolella, che nella sua lunga carriera fitta di titoli non disdegnò di lavorare in quasi nessun filone del florido cinema italiano dei tempi; è un cinema di serie B anche in questo caso, certamente, ma realizzato con sufficiente cura da 'artigiani' sufficientemente esperti del mestiere, senza sbavature eccessive e soprattutto senza pretese oltre a quella di intrattenere e divertire per un'ora e mezza circa. Già dedito al cappa e spada, Paolella non fatica a inserirsi nei meccanismi del film mitologico: combattimenti a mani nude, imprese eroiche a forza di muscoloni incredibili, una sottotrama sentimentale e un cattivo da punire (peraltro, il solito usurpatore di regni: grande classico del genere); in Maciste contro lo sceicco c'è tutto ciò che serve, anche i leoni e gli obelischi. Certo, l'azione è sempre un po' sopra le righe e gli 'effetti speciali' sono semplici scene di stunt, ma date le premesse non si può davvero chiedere di più; la sceneggiatura di Sergio Sollima, Alessandro Ferraù e Giampaolo Callegari fa il suo 'sporco' dovere. Il protagonista è qui l'americano Ed Fury, che in quel periodo visse una breve parentesi artistica nel peplum senza lasciare grosse tracce di sè (le sue potenzialità recitative erano piuttosto limitate, ma effettivamente la concorrenza non offriva smodati talenti); Piero Lulli, Giuseppe Addobbati e Carlo Pisacane (Capannelle, che per una volta recita nel 'suo' napoletano) sono i nomi di maggior spicco fra i restanti interpreti della pellicola. 3/10.
Maciste aiuta un amico a riconquistare la fidanzata, promessa (forzatamente) come sposa a uno sceicco usurpatore di un regno nordafricano. Una volta sul posto, i due vengono però imprigionati; la sfida si fa sempre più complicata.
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