Regia di Emiliano Cribari vedi scheda film
Dispiace sempre dover parlar male di film piccoli, quelli con la B maiuscola: Basso Budget, produzione indipendente, attori non conosciuti. E allora cominciamo dai pregi dell’opera prima di Emiliano Cribari, fiorentino, classe ’77, che dimostra di muoversi con grazia dietro la sua macchina da presa. Il talento visivo di certo non gli manca. Detto questo, resta il film, commediola surreale che racconta goffamente le disavventure di Carlo Marzia (Fabrizio Rizzolo), uomo con la voglia di cambiare a seguito di alcune scelte, finanziarie e affettive, sbagliate. Si rifugia a Zuccarello, provincia di Savona, nulla di più lontano dalla realtà: abitanti buffi e stralunati, abitudini grottesche, situazioni strampalate. L’idea dello sceneggiatore Riccardo Leto è di mettere in piedi una favola, in cui la passione borsistica di Carlo diventa evento scatenante di una trasformazione che non risparmia nessuno. Nemmeno il pubblico, vittima di soluzioni semplicistiche, in anticipo sempre sugli eventi a venire, scontati e banalissimi. La storia arranca mancando il coinvolgimento a causa di quel suo procedere per capitoletti. E, questo, nulla ha a che fare con la ristrettezza dei mezzi a disposizione.
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