Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Olmi non è Michael Moore (mi si scusi l'ovvietà: aggiungerei anche che l'Italia non è la Grecia e che la Spagna non è l'Argentina), nonostante che anche il primo abbia fatto la propria gavetta proprio nel cinema documentario. L'americano, però, sa come tenere desta l'attenzione dello spettatore, mentre Olmi, che ha fatto del legame dell'uomo con la Terra (considerando quest'ultima quale la più bella manifestazione dell'opera di Dio) uno dei temi centrali del proprio cinema, realizza con questo documentario una cronaca, tutto sommato freddina, di un evento mondiale, alla maniera di un servizio - e non tra i più riusciti - di Report. La parte più riuscita è indubbiamente quella sull'uomo (morto nel 2004) che viveva da anni da solo in un cascinale di campagna, senza luce, gas, acqua corrente e senza automobile, producendo da solo, sulla propria terra e senza servirsi dell'aratro, quanto gli era necessario per vivere. L'ultimo frammento, ambientato nella Val d'Adige, porta l'inconfondibile firma di Franco Piavoli, l'autore dell'indimenticabile Pianeta azzurro, ma il fascino dei suoi silenzi trascolora ben presto nella noia. Purtroppo anche i grandi Maestri esauriscono la vena creativa, o comunque non hanno sempre a portata di mano il bandolo della matassa.
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