Regia di Burr Steers vedi scheda film
L’idea sulla carta era buona. Mike nel 1989 era campione della squadra di basket. Poi ha deciso di lasciare tutto perché la sua ragazza era incinta. Circa 20 anni dopo però il suo matrimonio è a pezzi e i figli non lo considerano. Improvvisamente si ritrova a rivivere per una seconda volta i suoi 17 anni. Poteva essere una specie di Big al contrario. Ma 17 Again tende a strafare cominciando con l’immagine dell’uomo dalla barba bianca che sembra scopiazzato da un film di Frank Capra per finire a Zac Efron che, con le sue esibizioni sul campo di basket, è ancora intrappolato dentro la saga di High School Musical. In questo svogliato “ritorno al passato” ciò che appare debolissimo è la nostalgia degli anni 80, presente solo in quella foto della squadra del liceo e in squarci di brani musicali. Burr Stears anestetizza situazioni solitamente attraenti in altri teenager-movie (la scena del ballo tra la moglie adulta e Mike adolescente) e ricorre in modo spropositato a effetti di luce e accelerazioni improvvise che vorrebbero sorprendere e che invece finiscono solo per stordire. Con una trama del genere, poteva bastare la mano più leggera di un Adam Shankman, che qui figura come produttore.
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