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Nel paese delle creature selvagge

Regia di Spike Jonze vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Nel paese delle creature selvagge

di Fanny Sally
6 stelle

Spike Jones presta il suo sguardo eclettico ed enigmatico ad un racconto ipoteticamente rivolto ai più piccoli, ma in realtà talmente ricco di sfumature oscure e ombre cupe da non essere esattamente di facile fruizione.

Il piccolo protagonista si ritrova a vivere un momento delicato della sua vita, con una madre single in cerca di un nuovo compagno, e una sorella adolescente che lo ignora. Durante una lite fugge via di casa e si smarrisce in un bosco vicino, cominciando ad immaginare di poter raggiungere una terra popolata da creature animalesche che agiscono solo in base ai propri istinti e pulsioni. Queste tuttavia sono consapevoli della necessità di trovare una guida che li aiuti a ritrovare l'armonia, e scelgono proprio il giovane nuovo arrivato. Tuttavia anche lui fallirà nello scopo.

Al centro della narrazione ci sono temi universali come l'infanzia, la famiglia, il gioco e la fantasia, ma l'immagine presentata non è affatto rosea: prevale una sensazione di ribellione selvaggia alle regole, di violenza repressa, di distruzione e insicurezza.

I mostriciattoli con cui il ragazzino condivide quest'avventura non sono affatto esseri simpatici, teneri e affabili (almeno non tutti), al contrario riflettono il suo contrastato mondo interiore, confuso e privo di punti di riferimento.

La transizione tra infanzia e pubertà è vista come un momento di grande rivolgimento, sospeso tra sogno e fantasia, paure e slanci.

La messa in scena che mescola paesaggi reali e mezzi artigianali ad effetti digitali e le prove della veterana Catherine Keener e dell'acerbo Max Records riescono ad intrigare abbastanza, benché rimanga una sensazione di freddezza e incomprensione, se non anche di noia di fondo.

Particolare.

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