Regia di Spike Jonze vedi scheda film
Spike Jones presta il suo sguardo eclettico ed enigmatico ad un racconto ipoteticamente rivolto ai più piccoli, ma in realtà talmente ricco di sfumature oscure e ombre cupe da non essere esattamente di facile fruizione.
Il piccolo protagonista si ritrova a vivere un momento delicato della sua vita, con una madre single in cerca di un nuovo compagno, e una sorella adolescente che lo ignora. Durante una lite fugge via di casa e si smarrisce in un bosco vicino, cominciando ad immaginare di poter raggiungere una terra popolata da creature animalesche che agiscono solo in base ai propri istinti e pulsioni. Queste tuttavia sono consapevoli della necessità di trovare una guida che li aiuti a ritrovare l'armonia, e scelgono proprio il giovane nuovo arrivato. Tuttavia anche lui fallirà nello scopo.
Al centro della narrazione ci sono temi universali come l'infanzia, la famiglia, il gioco e la fantasia, ma l'immagine presentata non è affatto rosea: prevale una sensazione di ribellione selvaggia alle regole, di violenza repressa, di distruzione e insicurezza.
I mostriciattoli con cui il ragazzino condivide quest'avventura non sono affatto esseri simpatici, teneri e affabili (almeno non tutti), al contrario riflettono il suo contrastato mondo interiore, confuso e privo di punti di riferimento.
La transizione tra infanzia e pubertà è vista come un momento di grande rivolgimento, sospeso tra sogno e fantasia, paure e slanci.
La messa in scena che mescola paesaggi reali e mezzi artigianali ad effetti digitali e le prove della veterana Catherine Keener e dell'acerbo Max Records riescono ad intrigare abbastanza, benché rimanga una sensazione di freddezza e incomprensione, se non anche di noia di fondo.
Particolare.
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